La mia scuola, nonni e nipoti raccontano

Ringraziamo il Giornale l’Altopiano per aver pubblicato nel mese di marzo un articolo riguardo il nostro lavoro di ricerca e memoria in collaborazione con la Scuola primaria di Gallio in occasione della XV° Edizione del concorso letterario Civitas Vitae, che qui riportiamo.

È bastato un banco dimenticato in soffitta per scatenare la fantasia dei 14 alunni della 5 G della Scuola primaria Giosuè Carducci di Gallio (Vi) che, guidati dal maestro Lucio Spagnolo, si stanno preparando alla quindicesima edizione del premio letterario: “Civitas Vitae – rendere la longevità risorsa di coesione sociale” indetto dalla Fondazione Opera Immacolata Concezione Onlus di Padova in collaborazione con la Sezione Patavina della Società Dante Alighieri e Cleup Editrice.

«Ci apprestiamo a fare un lavoro di ricerca e memoria – spiega Lucio Spagnolo – in collaborazione con la residenza Villa Rosa “Giovanna Maria Bonomo” di Asiago per far scoprire ai bambini come era la scuola dei loro nonni. Così come richiesto dal tema di questa edizione che è: La mia scuola: nonni e nipoti raccontano».

Il progetto in classe è iniziato andando a scovare in soffitta un vecchio banco dimenticato di quelli in legno con ancora il foro per mettere penna e calamaio. Questa scoperta ha acceso la curiosità dei bambini che a casa hanno iniziato a fare mille domande ai loro nonni sulla scuola di una volta.

«Sono tornati in classe – prosegue il maestro Spagnolo – pieni di voglia di raccontare cosa avevano scoperto con le loro interviste casalinghe. A colpirli le punizioni di una volta. Mai si sarebbero immaginati che toccava stare in ginocchio dietro la lavagna o che la maestra usasse la bacchetta sulle mani. Ma anche l’uso dei pennini con l’inchiostro li ha stupiti abituati come sono alle penne di oggi. Per questo un giorno proveremo a usarli anche noi a scuola».

Il progetto proseguirà con momenti dedicati alla libera espressività dei giovani studenti con disegni, testi e canti ma, anche, con la preparazione di piccole interviste che saranno rivolte agli ospiti della residenza Giovanna Maria Bonomo. Il tutto porterà alla stesura del racconto finale con cui entro il 30 aprile la classe parteciperà al premio.

Intanto nella residenza di Asiago gli ospiti sono già all’opera per riportare alla memoria i loro tempi andati. Infatti, da qualche settimana, il laboratorio di scrittura autobiografica del lunedì si è trasformato in occasione per ricordare e poi scrivere un pensiero o un ricordo legato al tempo in cui frequentavano la scuola.

Come spiegano gli educatori della Residenza “Villa Rosa”: «durante il laboratorio, che si svolge tutto l’anno a prescindere dal premio,  gli ospiti vengono invitati prima a ricordare e poi a scrivere un pensiero o un ricordo legato a una tematica definita e semplice (ad es. il ricordo della maestra, dei compagni di classe o delle materie studiate). Si utilizzano come spunti di riflessione e di partenza brevi letture di testi autobiografici e non. Alla conclusione del laboratorio si condivide insieme quanto scritto».

 Gli obiettivi di questa attività sono quelli di mantenere la capacità di fare autobiografia, esercitare e mantenere le abilità grafiche, e valorizzare le storie individuali perché portatrici di significato e poesia.

«Il momento del laboratorio di scrittura – conclude Paolo Mantese direttore della residenza Giovanna Maria Bonomo – è occasione per mantenere viva la capacità dei nostri ospiti di fare autobiografia, esercitare le abilità grafiche e valorizzare le storie individuali perché portatrici di significato e poesia. La scuola è una parte importante dei loro ricordi. Molti di loro per raggiungerla dovevano camminare per molte centinaia di metri al freddo e con la neve. È importante ricordare ai più giovani che quel che oggi è scontato un tempo, neanche tanto lontano, era conquistato con fatica e oggi è percepito dai loro nonni come un’occasione irripetibile di crescita che la vita gli ha dato».

Il premio letterario: “Civitas Vitae – rendere la longevità risorsa di coesione sociale” è aperto a tutti. La scadenza è il 30 aprile 2022 ed è possibile inviare il proprio racconto all’indirizzo concorso@oiconlus.it