Gli anziani colorano la Grande guerra


 

Prosegue anche fuori dalle aule scolastiche l’esperienza di inclusione che ha portato alla realizzazione del frontone in ceramica della scuola primaria “Monte Ortigara” di Asiago.

Questa volta i partners artistici di Roberto Azzolini, giovane disabile già protagonista con i suoi lavori di una mostra al palazzo del turismo Millepini di Asiago, sono stati, insieme ai suoi ormai inseparabili amici, gli ospiti dell’Opera Immacolata Concezione di Asiago. A partire da un paio di foto della Grande Guerra, interpretate dall’artista, si è dato la possibilità agli anziani che hanno voluto prendere parte a questo stimolante progetto, di trasformare una memoria tragica in bellezza. I due disegni di Roberto, di un aereo abbattuto in guerra e della ritirata a Caporetto, sono stati quindi sovrapposti e da lì è nata la base su cui si è partiti a colorare.

“Sempre dall’io al noi, fra i colori e la terra, semplicemente per passare qualche ora insieme”. Questo il commento di Denis Imberti, ex insegnante di sostegno di Roberto, oggi suo tutor in quello che è un percorso artistico che continua e va sempre in crescendo, con sviluppi spesso del tutto insospettati.

“La vera paternità di questa attività con gli anziani dell’ OIC di Asiago – sottolinea Denis – va attribuita a Luca Bortoli, coordinatore del Social Day, che ne ha visto una buona occasione per impegnare un gruppo dei ragazzi della classe di Roberto, l’allora 5°B, e lo stesso Roberto, nel Social Day del 2016. Poi la cosa è continuata spontaneamente.

I compagni di classe di Roby, chi per impegni universitari, chi per motivi di lavoro, hanno via via abbandonato ma nel contempo si sono aggiunte nuove persone entusiaste di questa esperienza, non tanto per ciò che danno agli anziani ma per quanto da loro ricevono”.

Lo sfondo integratore di questa idea non è solo l’arte: accanto al disegno, si realizzano tanti altri lavoretti. “Con i ragazzi del Social Day di quest’anno – spiega ancora Imberti – si andranno in questi giorni a realizzare le mattonelle in ceramica per un’opera che, come il frontone della scuola, resterà a testimonianza di questo bel momento di incontro”.

Articolo tratto da “Il Giornale di Vicenza” di Stefania Longhini di giovedì 19 aprile 2018