Nonni e nipoti, tra ninne nanne e ricordi di vita
Nonni e nipoti, tra ninne nanne e ricordi di vita
Bambini e nonni che si omaggiano a vicenda, creando ninne nanne e ripescando vecchi ricordi ad esse legate, impegnandosi in vari modi nella preparazione di un evento di presentazione di quanto realizzato, programmato il giorno 19 marzo nella Cappella della residenza dell’ OIC di Asiago. E’ stato il tema proposto quest’anno dal concorso letterario-fotografico Civitas Vitae della Fondazione OIC “Musica con i nonni: canti, cori e ricordi tra nonni e nipoti” che alle educatrici Jerta e Silvia ha fatto balenare l’idea di organizzare un appuntamento che si potesse arricchire sotto vari aspetti, coinvolgendo oltre a tutte le persone frequentanti la residenza Bonomo, anche altre realtà.
L’iniziativa è stata accolta positivamente dalla direttrice della Scuola d’Infanzia “Beata Giovanna” Vally Rigoni, dalla professoressa Luciana Del Giudice che ha promosso l’evento letterario all’Università Adulti/Anziani Altopiano di Asiago e dalla 5° C della Scuola Primaria di Canove, grazie all’insegnante Lucio Spagnolo. Si sono create così tutta una serie di iniziative e collaborazioni con i bimbi che, aiutati dalla maestra Raffaella Pozza, hanno scritto una ninna nanna per gli ospiti, quest’ultimi con il supporto della loro maestra di musica Andreja Ravnic hanno pensato di ricambiare, creandone una, a loro volta, per i piccoli.
Dal canto suo, Luciana Del Giudice ha invitato coloro che frequentano l’Università Adulti/Anziani a scrivere alcuni ricordi legati al mondo delle ninne nanne di un tempo.
Tra le belle collaborazioni instaurate, c’è da segnalare anche quella a cui, inspirandosi alle tradizioni primaverili altopianesi legate anche al mondo musicale, ha dato vita Francesca Rigoni (ex operatrice OIC). La Rigoni ha composto una simpatica canzone dedicata alla sagra dei Cuchi di Canove dal ritornello in lingua cimbra. “Ecco allora che ci è venuta l’idea – spiegano Jerta e Silvia – di proporre al maestro Lucio Spagnolo, grande appassionato delle tradizioni locali e della lingua cimbra, l’esecuzione della canzone caratterizzata dall’accompagnamento musicale dei cuchi, costruiti dai ragazzi, impegnando insieme anziani e ragazzi”.
Il mix di interventi è dunque molto vario e sicuramente dà spazio a momenti d’incontro e di scambio di emozioni e di esperienze comuni tra generazioni lontane ma, vicine nei sentimenti di affetto.
Articolo tratto da il giornale “L’Altopiano” di Silvana Bortoli di sabato, 10 marzo 2018.