Il Filò a “Villa Rosa”

Ecco alcune foto del “Filò” di “Villa Rosa”, appuntamento atteso con molto entusiasmo dagli ospiti della struttura, durante il periodo delle festività natalizie.

Come ogni anno, la sala più grande della residenza viene allestita come se fosse una stalla: paglia, rami, rastrelli, pentoloni di rame, sacchi di juta fanno da scenografia ai racconti degli ospiti riguardanti la vita di un tempo.

Sono proprio questi ultimi – assieme ad antiche preghiere, proverbi, filastrocche – a costituire la trama del filò: una tradizione contadina, ormai scomparsa, che radunava nelle lunghe serate invernali le famiglie  in una medesima stalla, riscaldata dal calore animale.

Nei filò,  il gruppo di persone veniva spesso animato dai racconti di storie – dette “fole”- presentate da qualche persona capace di attirare l’attenzione con il timbro della voce e con gesti significativi propri degli attori di mimo. La prima parte del nostro filò è stata vivacizzata da una “vecchietta” molto espressiva interpretata dall’operatrice Francesca Rigoni che, con grande maestria, ha recitato un lungo monologo e alcune poesie da lei scritte per l’occasione.

Gli ospiti si sono molto divertiti e non sono mancate, oltre agli applausi, delle fragorose risate!

La seconda parte dello spettacolo ha visto il coinvolgimento diretto degli ospiti, assieme all’educatrice Jerta Tessari, nel racconto di episodi e vicende vissuti ai tempi della loro gioventù.

Il tutto è stato impreziosito dal violino del nostro amico Paolo Pace e dal Coro degli ospiti di “Villa Rosa”, accompagnati dal direttore Paolo Mantese, dalla maestra di canto Andreja Ravnic e dall’immancabile cuoco Mauro Vellar.